Nuova vita per AGILE

Quello che si vede è l'immagine del cielo che si "popola" di fotoni gamma (ogni puntino è un fotone) man mano che il tempo passa e il satellite continua il suo spazzolamento sistematico di buona parte del cielo. I dati sono stati raccolti dalla base ASI di Malindi in Kenya e trasmessi in Italia per l'analisi. La striscia che diventa sempre più evidente è il piano della nostra galassia (che è una brillante sorgente di raggi gamma). Alla fine una visione in falsi colori dell'immagine del cielo gamma raccolta nel primo giorno di osservazione

Quello che si vede è l’immagine del cielo che si “popola” di fotoni gamma (ogni puntino è un fotone) man mano che il tempo passa e il satellite continua il suo spazzolamento sistematico di buona parte del cielo. I dati sono stati raccolti dalla base ASI di Malindi in Kenya e trasmessi in Italia per l’analisi.
La striscia che diventa sempre più evidente è il piano della nostra galassia (che è una brillante sorgente di raggi gamma). Alla fine una visione in falsi colori dell’immagine del cielo gamma raccolta nel primo giorno di osservazione

Ancora 12 mesi. È quanto ha deciso l’Agenzia Spaziale Italiana in riferimento alle attività scientifiche del satellite AGILE (Astrorivelatore Gamma a Immagini Leggero) che, giunto al suo settimo anno di vita, aveva rischiato un arresto improvviso per la chiusura dei rubinetti da parte dell’ASI, gestione precommissariale. Una gestione che, per varie ragioni, aveva portato a un taglio ripetuto degli investimenti per i progetti scientifici, passando in pochi anni dal 14% al 3% del proprio bilancio riservato a questo ambito, extra ESA.

AGILE è incappato in questa crisi di investimenti, sebbene, alla vigilia del compimento del suo settimo anno di vita, sia ancora pienamente efficiente. Tanto da poter proseguire il suo percorso alla ricerca delle alte energie nell’Universo. Ne è convinto il Mission Board del programma che ha valutato  positivamente la prosecuzione delle attività operative del satellite.

Soddisfatto si è detto il presidente dell’INAF Giovanni Bignami “per il ripensamento dell’Agenzia Spaziale Italiana e per la sensibilità mostrata dal Commissario Straordinario Sandulli nel valutare il problema e per la conseguente decisione di prolungare di un anno le attività collegate all’uso del satellite Agile”. “L’augurio – ha continuato il Presidente dell’INAF – è che a questa decisione segua anche quella riguardante la base ASI di Malindi, in Kenya, la cui antenna, ora fuori servizio, è fondamentale per lo sfruttamento pieno delle potenzialità di AGILE“.

Secondo quanto detto dalla Responsabile Osservazione dell’Universo dell’ente spaziale nazionale, Barbara Negri, “la ripresa della piena operatività di AGILE ha implicato anche un più intenso coinvolgimento della Stazione di Terra  della missione, il Broglio Space Centre (PSC) dell’ASI presso Malindi, dove il numero di contatti giornalieri è stato adeguatamente incrementato mediante l’utilizzo di entrambe le antenne in banda S presenti nel centro”.

Il che dovrebbe auspicabilmente permettere la copertura dei passaggi di AGILE dalla Base di Malindi.

Lanciato nel 2007, AGILE è frutto della collaborazione tra ASI, INAF, INFN, CNR e l’industria italiana. Un ruolo fondamentale nel programma è quello dell’ASI Science Data Center (ASDC), che gestisce tutte le attività di archiviazione, processamento e distribuzione dei dati scientifici, e rende disponibile il software per l’analisi dei dati. La base ASI di Malindi in Kenya è l’unica stazione di terra della missione.
Il satellite ha acquisito la mappa completa del cielo osservato nella radiazione gamma, ha esplorato la nostra Galassia, rivelando varie sorgenti galattiche soggette a cambiamenti molto rapidi (1-2 giorni di durata) e frequenti episodi di emissione X “spasmodica” provenienti da molte stelle di neutroni e buchi neri.
E proprio in questi giorni è stato pubblicato il paper sul catalogo dei TGF rivelati da AGILE, di cui primo autore è Martino Marisaldi dell’Istituto di fisica spaziale di Bologna dell’INAF. Associato al paper il catalogo disponibile pubblicamente su ASDC

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Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga

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